La meraviglia e lo stupore
di
Riccardo Ripoli
Presidente “Amici della Zizzi”
Una storia che ha dell’incredibile! Una persona si sveglia la mattina e decide di costruire qualcosa di grandioso. E’ nata così l’idea “imprenditoriale” più sbalorditiva della Toscana, ma che dico Toscana, dell’Italia, e anche di più. Il suo capitale circolante, l'amore, l’indebitamento a breve, la solidarietà, il capitale sociale, tanti sorrisi di bambini e bambine che domani diventeranno grandi. L’ispirazione di costruire un’”Azienda funzionante” per aiutare i bimbi in difficoltà venne 22 anni fa al Dott. Riccardo Ripoli. Tra mille difficoltà, il Presidente dell’Onlus “Amici della Zizzi” (Zizzi era il nomignolo della madre di Riccardo) è riuscito a creare dal nulla una comunità che oggi possiede, tra l’altro, una casa in campagna ad Orentano (Pi) molto bella, con piscina e cavalli e tanto terreno e bosco dove i bambini possono giocare e sfogarsi senza alcun pericolo. Questa storia, tra le tante altre cose belle, ci insegna come per fare del bene non occorre per forza andare in Africa. (RM)
In Africa
L'associazione è nata nel 1986, come gruppo, dopo la morte della mia mamma, il cui soprannome era appunto Zizzi, per scopi puramente egoistici.
Fino a quel giorno ero pieno di amici, quasi ogni sabato e domenica ne venivano in casa mia 60 o anche più, ma pochi erano i veri amici che mi stettero vicini in quel momento di crisi. Cominciai così a riflettere sul fatto che la mia vita doveva cambiare, che non mi sentivo più adatto ad un certo tipo di vita, che i valori che i miei genitori mi avevano insegnato erano ben altri ed era arrivato il momento di metterli in pratica. Insomma, avevo voglia di fare qualcosa per gli altri con lo scopo di non pensare alla disgrazia che mi era capitata, accorgendomi in seguito che nella vita c'è di peggio. Così a 21 anni, pensai di recarmi in Africa per fare un'esperienza in qualche missione. Ne parlai con un sacerdote, Don Luigi, del Santuario Mariano di Montenero, vicino a Livorno, il quale mi fece riflettere sul fatto che, essendo figlio unico, se me ne fossi andato, avrei lasciato solo mio padre; che avevo iniziato l'università e che ciò che si inizia si deve portare a termine; ma soprattutto mi disse che sarebbe stato meglio se fossi rimasto a Livorno dove c'era tanto da fare per gli altri, senza bisogno di recarsi in Africa. Ero stupito perché reputavo che nella mia città non esistesse miseria o abbandono, ma mi fidai di quel sacerdote dal modo di fare spiccio e sbrigativo e seguii il suo consiglio.
Tre giorni di digiuno
Così nel Settembre 1986 andai a parlare con una signora, Olimpia Sgherri, indicatami da Don Luigi come una persona che tanto faceva per gli altri, al punto da essere soprannominata la Madre Teresa di Livorno. Olimpia, dopo avermi ascoltato, mi chiese di andare con lei a dare ripetizioni scolastiche a dei bambini. Ero meravigliato. Era solo quello il tipo di aiuto che potevo dare? Continuò l'atto di fiducia e andai con lei. Mi trovai dinanzi ad una realtà di miseria e di abbandono che non credevo potesse esistere, almeno in Italia. Per tre giorni non mangiai ed il pensiero di quella famiglia, bisognosa di tutto, specialmente di amicizia, di affetto e di considerazione, mi attanagliava. Quello fu l'inizio.
Al Santuario di Montenero
Cominciai a far visita a quella famiglia insieme a Roberta, l'unica amica che mi fosse sempre stata vicina, a portare loro generi alimentari e vestiario, davo ripetizioni scolastiche ai tre bambini, andavo a parlare con i loro insegnanti, facevo per loro le pratiche burocratiche per avere una casa o un sussidio, li portavo fuori il sabato e la domenica. Olimpia, visto il mio impegno, mi chiese di aiutare un'altra famiglia e poi un'altra, ed un'altra ancora, tanto da averne sette da seguire nel dicembre dello stesso anno attorno alle quali ruotavano circa 50 bambini tra figli, cugini e amici vari. Erano troppi per le mie sole forze. Cominciò così la strenua ricerca di persone che volessero contribuire a darci una mano in questo cammino, sia con la loro opera di volontariato, sia con denaro e generi di prima necessità. Riuscimmo così a radunare una piccola folla e nel Natale 1986 organizzammo una festa al Santuario di Montenero.
Dal notaio. Ecco l'Associazione
Da quel giorno ognuno di noi si auto tassò ed ogni mese facevamo la spesa per quelle famiglie, continuando parallelamente ad andare nelle loro case per aiutare i bambini nella lezione e farli giocare e portandoli fuori nei fine settimana. Tra quelle famiglie, bisognose di tutto, la voce si sparse e le richieste di aiuto aumentarono. Ci vedevamo così costretti a chiedere denaro al di fuori della nostra cerchia di conoscenze, così, per essere più credibili, decidemmo di dare una veste giuridica al gruppo che si era creato e il 19 maggio 1987 nacque, davanti ad un notaio di Livorno, l'Associazione "Amici della Zizzi", il cui nome voleva ricordare la mia mamma, Zizzi era il soprannome con cui i suoi amici erano soliti chiamarla (il vero nome è Anna Sofia Fulceri).
La cerimonia inaugurale
Cominciammo a darci da fare per farci conoscere e per avere denaro con volantini su tutta Livorno, partecipazioni a trasmissioni sulle Tv locali, organizzazioni di iniziative quali tornei di ping pong, cacce al tesoro, spettacoli, feste, cene.Il 19 Giugno 1987, presso l'hotel Palazzo di Livorno, ci fu la cerimonia di inaugurazione alla quale intervennero oltre 200 persone con la partecipazione del Comune di Livorno rappresentato dall'Assessore allo sport e ai giovani in carica all'epoca, che ci promise una sede. E così è stato.
Scontro - incontro con i "tossici"
Pochi giorni dopo ci fu un incontro con il Presidente della Circoscrizione 7, che prospettò l'uso dei locali di una ex scuola elementare prefabbricata in Via Piemonte 52 nel quartiere di Coteto, all'epoca abbandonata da oltre un anno e luogo abituale di ritrovo di tossicodipendenti. Subito cominciammo a pulire e riparare ciò che era nelle nostre possibilità e presto cominciarono i problemi. I tossicodipendenti, infatti, abituati a ritrovarsi in quel luogo, durante la notte distruggevano ciò che di giorno avevamo cercato di costruire, tanto da costringerci ad andarci a parlare per chiedere loro il favore di non danneggiarci, con la promessa che, una volta finito il lavoro, sarebbero stati ben accetti. Nacque così una sorta di amicizia, al punto che parteciparono anche ad alcune delle nostre iniziative.
Le segnalazioni di Olimpia
A settembre finalmente cominciarono le attività con i bambini, in prevalenza appartenenti al limitrofo quartiere di Salviano, uno fra quelli a più alto tasso di delinquenza della città, facendoli giocare e studiare; parallelamente continuò la distribuzione mensile di un pacco alimentare e di vestiario alle famiglie bisognose segnalate da Olimpia e dagli assistenti sociali (nel giro di pochi mesi erano assistite circa 50 famiglie ed accuditi una ventina di bambini in ogni loro bisogno).
Dalla polvere ai riconoscimenti
I problemi nella vita dell'Associazione non sono mancati nel corso di questi anni: furti, minacce, truffe, tentativi della circoscrizione di riappropriarsi della sede diventata ormai appetibile a molte associazioni e gruppi politici, una denuncia con relativa condanna per abusivismo edilizio per una stalla in legno, riparo per dei cavalli usati per fare ippoterapia con i bambini; ma parimenti non sono mancate neanche le soddisfazioni: riconoscimenti dal Presidente Cossiga, dal Presidente Scalfaro, dal Presidente Ciampi, articoli anche a livello nazionale (Famiglia Cristiana, Pratica, Tuttoturismo, Vita), partecipazione a molte trasmissioni TV su reti nazionali:
Unomattina su RAI 1 nel 1992
Cuori D'Oro su Retequattro nel 1995 con Enrica Bonaccorti
Milleunadonna su RAI 3 nel 1996 con Pamela Villorese
La Vita è Meravigliosa su Canale 5 nel Gennaio 2000 con Mara Venier
Mediamente su RAI 3 nel Febbraio 2000
Al Posto tuo su RAI 2 nel Marzo 2000 con Alda D'Eusanio
Unomattina su RAI 1 nell'Ottobre 2000
Intervista su Radio Maria nel Novembre 2000.
Vincita di taluni premi quali: il Premio Emilio Cagidiaco nel 1989 da parte del Rotary Club di Livorno, il Premio Natale Ina nel 1995, il Premio Al Servizio degli Ultimi da parte del Lions Club di Certaldo nel mese di Aprile del 2000 su segnalazione del Club Lions Porto Mediceo di Livorno.
A Roma, dal Papa
Incontro con il Papa a Roma, 18 Ottobre 2000, durante la settimanale udienza del mercoledì. Non è stato possibile avvicinarlo, ma i posti che erano stati riservati ai membri dell'Associazione da parte della Prefettura Pontificia, erano sul palco.
e poi, da Violante
Anche l'amicizia con l'On. Luciano Violante, Presidente della Camera dei Deputati, è per noi un importante riconoscimento all'opera che svolgiamo. Il primo incontro è stato cercato e duramente conquistato, vincendo lo sbarramento da parte del servizio d'ordine, durante la visita da parte dell'On. Violante al quinto Salone Internazionale sul Volontariato di Padova, organizzato da Civitas alla fine di Aprile del 2000.Appena rientrati a Livorno gli abbiamo scritto una lettera, nella quale gli chiedevamo la possibilità di essere ricevuti a Roma, cosa che è prontamente avvenuta il giorno 8 Giugno 2000. Durante tale incontro l'On. Violante ha voluto sapere tutto delle varie attività con i bambini, e ci ha chiesto se avessimo avuto piacere ad una sua visita a Livorno per avere la possibilità di conoscere i ragazzi. Così il 20 Luglio 2000 l'On. Violante si è recato a Livorno, rimanendo per più di un'ora con i piccoli. E' stata la visita di un amico, più che di un'autorità. I bambini gli hanno fatto una gran festa, ma lui non si è sentito il festeggiato, bensì l'animatore. Ha scherzato con loro, ha voluto sapere come si svolgessero le loro giornate, ha avuto parole di amicizia, ma non di compassione. E' stata una bellissima serata, alla fine della quale i ragazzi erano contentissimi ... e questo è quello che più conta. Dopo foto e brindisi i bambini, i veri protagonisti della serata, come era giusto che fosse, hanno mostrato le foto che scorrevano sul computer, della struttura di campagna, della vecchia casa di Orentano, della sede, delle loro vacanze estive, fornendo gli opportuni chiarimenti e rispondendo alle domande che l'onorevole, di volta in volta, faceva loro. E' stato poi il momento dei saluti e di una promessa da parte dell'On. Violante ... ritrovarsi a Roma in Ottobre, come ospiti, per visitare la Camera dei Deputati.
A Montecitorio
E puntualmente, il 19 Ottobre 2000, siamo andati con i bambini a Roma per l'incontro a Montecitorio. Siamo stati fatti entrare dal portone principale e ricevuti con tutti gli onori. La meraviglia e lo stupore dei ragazzi erano alle stelle. Ognuno li ossequiava quando gli accompagnatori sussurravano "sono gli ospiti del Presidente". Il carissimo amico li ha ricevuti nella più importante sala di Montecitorio, la sala della Lupa (dove è nata la Repubblica italiana). Ha parlato con i bambini, ha donato loro un libro con la sua dedica, per poi mostrargli lo studio dove lavora. Dopo questo sono stati accompagnati a visitare l'intero palazzo con i bambini ammutoliti dallo stupore e dalla meraviglia di trovarsi in un posto tanto bello ed importante. E' nata proprio una bella amicizia, più con l'uomo, piuttosto che con il Presidente della Camera. E' stato fatto un altro piccolo passo avanti nel cammino dell'Associazione con e per i bambini. Un tale riconoscimento è motivo di orgoglio e forse sta a significare che l'Associazione e quanti ne fanno parte siano sulla giusta strada.
La casa di campagna
Adesso abbiamo una casa in campagna ad Orentano (PI) molto bella, con piscina e cavalli e tanto terreno e bosco dove i bambini possono giocare e sfogarsi senza alcun pericolo. Purtroppo c'è da registrare l'assoluta indifferenza del Comune di Castelfranco di Sotto, di cui Orentano costituisce una frazione, che dopo aver preteso 40 milioni di tasse per la ristrutturazione della casa, non vuole ripristinare la strada vicinale di accesso alla struttura, opera primaria di cui deve farsi carico il comune. Questa struttura ci permette di ospitare tanti bambini nel periodo estivo (negli ultimi tre anni ne abbiamo avuti circa 50 ogni stagione estiva) e di portarci ogni fine settimana i 14 ragazzi di cui ci occupiamo quotidianamente.
Livorno, alti e bassi
A Livorno, invece, abbiamo una struttura fatiscente, comprata dopo mille peripezie (condono compreso) e per la quale siamo in attesa dei permessi e sopratutto dei soldi necessari per ristrutturarla e ad ampliarla, in modo che possa accogliere 24 bambini in maniera residenziale, altrettanti per il diurno e ci permetta di autofinanziarci in maniera sempre maggiore. Il costo per tale opera è assai alto, si parla di 5 miliardi e siamo già alla ricerca di sponsor, grandi e piccoli, che credano nel nostro grande sogno e nelle nostre attività a favore dei bambini più bisognosi. Tale struttura, attualmente, ospita gli uffici e il nostro "mercatino" dove raccogliamo ciò che la gente ci regala, oggetti che rimettiamo in vendita per autofinanziarci. Sempre su Livorno abbiamo un'altra struttura, questa abitativa, dove ospitiamo 10 bambini in affidamento dando loro quella famiglia che, per vari motivi, non hanno mai avuto.
Io e Roberta
La nostra è proprio una scelta di vita, io e Roberta siamo visti come i loro genitori ai quali rendere conto delle marachelle e con i quali potersi confidare nella risoluzione dei problemi che incontrano nel loro cammino di crescita. Cerchiamo di dare loro tutto il nostro amore ed il nostro affetto e tutto ciò che di materiale hanno bisogno.
Il "miracolo" di Internet
Nel Settembre dello scorso anno ho chiesto, tramite Internet, ad alcuni albergatori della Val di Fassa, la possibilità di ospitarci nei loro alberghi per trascorrere una settimana bianca con i bambini. Incredibilmente sono stati tanti gli albergatori che ci hanno risposto e così siamo stati a sciare per ben due volte, a Natale e a metà Marzo, completamente spesati di tutto: skipass, noleggio attrezzature, viaggio, pranzi e cene grazie alla nostra intraprendenza nel chiedere ai vari enti e, soprattutto, grazie alla generosità di tante persone che hanno avuto fiducia in noi ed hanno creduto alla nostra opera. In questo modo siamo già riusciti ad avere altre promesse per il periodo estivo riuscendo così a rendere maggiormente felici i bambini. Le necessità in una famiglia così grande sono sempre tante, basti pensare alla scuola e alle spese per vestiti e dentista.
Il grosso del finanziamento? La solidarietà dei cittadini
Il finanziamento non arriva né dallo Stato, al quale abbiamo fatto richiesta in virtù della legge 626, né dal nostro comune dal quale abbiamo ricevuto 500.000 lire, in 14 anni, a fronte di richieste ben più consistenti. Riceviamo alcuni contributi, sotto forma di rette, dai comuni di appartenenza di alcuni dei bambini, ma il grosso del finanziamento è dovuto al nostro lavoro e alla generosità delle persone che credono in noi e che sono in sensibile aumento, grazie anche all'utilizzo di Internet, che ci permette di farci conoscere su tutto il territorio nazionale tramite il nostro sito
http://www.zizzi.org/. Ciò che tutti ci hanno sempre riconosciuto è la possibilità di vedere e partecipare alle attività con i bambini, potendo così osservare i frutti delle loro offerte (quante volte viene dato denaro ad associazioni che risultano, in seguito, fasulle) ".
Nessun commento:
Posta un commento